venerdì 11 gennaio 2008

IL CATARISMO

Catarismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


http://www.crismon.it/forum/showthread.php?t=628
la croce catara


I catari (dal greco καθαροί [katharòi], «puri»), detti anche albigesi (dal nome della loro roccaforte, Albi, uno dei luoghi storici dell'Occitània, in Francia), costituirono un movimento ereticale diffuso in Europa tra il XII e il XIV secolo.

Indice [nascondi]
1 La dottrina dualistica degli albigesi
2 Struttura e aspetti liturgici
3 Crociata contro gli albigesi
4 I luoghi dei Catari
5 Provenza e Catarismo
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Collegamenti esterni



La dottrina dualistica degli albigesi [modifica]
I catari o albigesi propagarono nell'Alto Medioevo, e in particolare tra il 1150 e il 1250 un'eresia dualista. La teologia catara fu erroneamente assimilata al suo apparire a quella del Manicheismo e dei bogomili dei Balcani, coi quali avevano abbastanza punti in comune.
I catari furono duramente combattuti da san Bernardo di Chiaravalle; le loro teorie vennero ritenute pericolose dal sistema religioso, e furono quindi duramente perseguitate. Contro di esse fu appositamente creato da Gregorio IX il Tribunale dell'Inquisizione.

Credendo nella deviazione dalla vera fede della Chiesa di Roma, i Catari crearono una propria istituzione ecclesiastica, parallela a quella ufficiale presente sul territorio. Rifiutavano in toto i beni materiali e tutte le espressioni della carne. Credevano nella reincarnazione e professavano un dualismo in base al quale il re d'amore (Dio) e il re del male (Rex mundi) rivaleggiassero a pari dignità per il dominio delle anime umane.

La stessa convinzione che tutto il mondo materiale fosse opera del male esitava, inevitabilmente, nel rifiuto del battesimo d'acqua, dell'Eucarestia, ma anche del matrimonio, suggello dell'unione carnale, genitrice dei corpi materiali - prigione dell'anima. Allo stesso modo era rifiutato ogni alimento originato da un atto sessuale (carni, latte, uova), ad eccezione del pesce, di cui in epoca medievale non era ancora conosciuta la riproduzione sessuale.

Pur convinti della divinità di Cristo, gli albigesi sostenevano che Egli fosse apparso sulla Terra come un angelo di sembianze umane (di natura angelica era considerata anche Maria) e accusavano la Chiesa cattolica di essere al servizio di Satana, perché corrotta e attaccata ai beni materiali.


Struttura e aspetti liturgici [modifica]
Le comunità di fedeli erano divise in "credenti", che si chiamavano « Buoni Uomini », « Buone Donne » o « Buoni Cristiani » e quelli che per l'Inquisizione erano i "perfetti" che praticavano la rinuncia ad ogni proprietà e vivendo unicamente di elemosina. Gli unici che potevano rivolgersi a Dio con la preghiera erano i perfetti, mentre i semplici credenti potevano sperare di divenire perfetti con un lungo cammino di iniziazione, seguito dalla comunicazione dello Spirito Santo, il Consolamentum, mediante l'imposizione delle mani. Questo era uno dei pochi Sacramenti catari, tra cui una sorta di confessione collettiva periodica.

Tra i perfetti esisteva comunque una gerarchia facente capo ai vari vescovi di ogni Provincia (assistiti da coloro che venivano detti il "Figlio Maggiore" e il "Figlio Minore") e ai vari diaconi delle comunità catare.

Dal punto di vista dell'organizzazione sociale:

« La proprietà privata era rifiutata come elemento del mondo materiale. I "perfetti" non potevano avere alcuna proprietà individuale, anche se di fatto avevano in mano i beni della setta, spesso ingenti. I catari godevano di una certa influenza negli ambienti più diversi, anche in quelli più elevati. Si narra che il conte Raimondo VI di Tolosa tenesse al suo seguito alcuni catari, dissimulati tra gli altri cortigiani, perché in caso di morte improvvisa gli potessero impartire la loro benedizione. »


Tratto dal Capitolo II "il socialismo nelle eresie", pp.36-43, del volume "Il Socialismo come fenomeno storico mondiale",di Igor Safarevic,presentazione di Aleksandr_Isaevič_Solženicyn, La Casa di Matriona, Milano 1980[1]

Crociata contro gli albigesi
Per approfondire, vedi la voce Crociata albigese.

La crociata contro gli albigesi fu una crociata indetta da papa Innocenzo III per estirpare l'eresia catara dai territori della Linguadoca. Assunse la forma di vero genocidio e terminò negli anni settanta del 1200 con la sconfitta dei Catari. Numerose furono le stragi e le persecuzioni avvenute nel sud della Francia come la strage della città di Béziers dove furono massacrati alcune migliaia di persone; è famosa la frase che sembra sia stata detta dal vescovo che guidava la spedizione: “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi”.


I luoghi dei Catari [modifica]
Verso la fine del XI secolo si diffusero nelle regioni della Linguadoca-Rossiglione, dove insediarono delle chiese, ad Albi, Carcassonne e Tolosa; quest'ultima si fece promotrice anche di un importante Concilio cataro, a Saint-Félix de Lauragais.

All'epoca, la Francia non era la compagine statale che è attualmente.
Numerose regioni erano inglesi, la Bretagna era un reame autonomo, la Provenza apparteneva al Sacro Romano Impero Germanico. Le regioni nelle quali era diffusa la lingua occitana erano un'insieme di feudi autonomi che per pochi decenni costituirono, assieme ai territori d'Aragona uno stato forte e promettente, che non era né Francia né Spagna, retto dal re Pietro II d'Aragona e appoggiato dalla Santa Sede.
La prematura scomparsa di Pietro, segnò l'apice della parabola del catarismo.

Il catarismo era diffuso anche nell'Italia settentrionale; dove aveva uno dei suoi centri principali a Concorezzo (MB).


Provenza e Catarismo [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Trovatore.

Spesso, grossolanamente, viene associato al movimento càtaro l'amor cortese provenzale, su premesse errate.

Queste due realtà, invero, hanno trovato ragion d'esistere nello stesso periodo storico in due regioni contigue, ma queste le loro uniche relazioni, infatti

il catarismo era diffuso nel territorio oggi appartenente alla Linguadoca, all'epoca un insieme eterogeneo di feudi ad Occidente del Rodano,
mentre l'amor cortese nacque in Provenza (ad Oriente del Rodano), feudo imperiale direttamente tributario dello Stato Pontificio.
La Chiesa condannò come eresia il catarismo, come fece altre volte con le correnti di stampo dualista, e la crociata indetta contro questa vide come campi di battaglia le terre languedociane, mentre la cultura cortese proseguì il suo cammino anche dopo il 1209, anno della capitolazione delle càtare Béziers e Carcassonne da parte di Simone IV di Montfort, nonché dopo il 1277, quando furono catturati gli ultimi càtari, rifugiati nel Nord Italia.

Se per la poesia trobadorica il Tema, l'argomento principale, è sempre l'amore nelle sue diverse fasi (e soprattutto il "desiderio", anche carnale), per la filosofia dualistica dei càtari il corpo è solo un'espressione del male, e la via per vincere il male rimane il dispregio di ogni corporalità: nel catarismo è infatti predicata l'astinenza sessuale, e il matrimonio rimane in secondo piano rispetto al celibato.


Bibliografia [modifica]
Testi

La cena segreta. Trattati e rituali catari, a cura di Francesco Zambon, Milano: Adelphi, 1997.
Storia

Aurell, Martin: Les Cathares devant l'histoire, Cahors: Hydre Éditions, 2005, ISBN 2-913703-57-7.
Berlioz, Jacques: Tuez-les tous Dieu reconnaîtra les siens: le massacre de Bé*ziers et la croisade des Albigeois vus par Césaire de Heisterbach, Toulouse: 1994.
Bordes, Richard: Cathares et Vaudois en Périgord, Quercy et Agenais, Cahors: Hydre Éditions, 2005, ISBN 2-913703-30-5.
Brenon, Anne: Les Archipels Cathares.
Brenon, Anne: Petit Précis de Catharisme, Loubatières, 1996.
Brenon, Anne: Les Cathares. Pauvres du Christ ou apôtres de satan?, Paris: Gallimard.
Brenon, Anne: Le vrai visage du Catharisme, Loubtières, 1998.
Brenon, Anne: Les femmes cathares, Perrin, 1992.
Caratini, Roger: Les cathares. De la gloire à la tragédie (1209-1244), Paris: Archipel, 2005, ISBN 2-84187-589-X.
Duvernoy, Jean: Le Catharisme. La religion, 1976.
Duvernoy, Jean: Le Catharisme. L'histoire, 1979.
Duvernoy, Jean: Cathares, Vaudois et Béguins. Dissidents du pays d'Oc, Editions Privat, 1994.
Ladurie, Emmanuel LeRoy: Montaillou - Ein Dorf vor dem Inquisitor 1294 bis 1324, Berlin [o.J.] ISBN 3-548-26571-5
Nelli, René: La vie quotidienne des Cathares du Languedoc au XIII siècle, Paris: Hachette, 1969.
Rahn, Otto: Der Kreuzzug gegen den Gral. Die Geschichte der Albigenser, Arun: 2002, ISBN 3-927940-71-2
Roquebert, Michel: L'épopée cathare. Les Cathares après la chute de Montségur, Perrin.
Romanzi storici inerenti

Daniele Garella, Jordan Viach il Cataro, Edizioni il Punto di Incontro, 2005.
Kate Mosse, I Codici del Labirinto, Edizioni Piemme, 2005.
Rosa Montero, Storia del re trasparente, Milano: Frassinelli.
Adriano Petta, Eresia Pura, Stampa Alternativa, Viterbo 2001.

Nessun commento: